Due giovani donne stringono i loro skateboard con uno sguardo fiero. Un gesto semplice, quasi scontato in molti paesi, ma in India assume un significato radicale. Lo skateboarding qui non è solo uno sport: è una sfida alle convenzioni, un atto di libertà che si oppone al peso di una società ancora segnata da regole patriarcali. È proprio questo messaggio ad emergere con forza dalla serie fotografica “Shred the Patriarchy” della documentarista Chantal Pinzi, che si è aggiudicata la vittoria nella categoria Sport ai Sony World Photography Awards 2025.
Skateboarding e emancipazione nel Madhya Pradesh
Le immagini di Pinzi raccontano la storia di ragazze che hanno trovato nello skateboard un modo per ridisegnare il loro futuro. Tra loro ci sono Asha Gond e Puti, provenienti dal villaggio di Janwaar, nel Madhya Pradesh, dove una semplice tavola a quattro ruote ha dato vita a un cambiamento sociale imprevisto.
Asha, oggi 23 anni, è stata la prima della sua comunità a viaggiare fuori dall’India per gare internazionali di skate. La sua esperienza l’ha portata fino in Cina nel 2018, quando ha partecipato come unica donna indiana al World Skateboarding Championship. Per lei, e per molte altre, lo skateboard non è solo uno strumento sportivo, ma una via verso l’indipendenza economica, la possibilità di esprimersi e di affermare la propria identità.

Le fotografie mostrano non solo il gesto atletico, ma la forza silenziosa di queste giovani che, scivolando sull’asfalto, si appropriano di spazi tradizionalmente negati alle donne. Ogni trick, ogni discesa diventa una metafora di resistenza, un linguaggio universale che parla di dignità e coraggio.
Un messaggio che va oltre lo sport
La serie “Shred the Patriarchy” non si limita a documentare un fenomeno sportivo. È un lavoro che mette in luce come la cultura dello skateboarding, nata in contesti urbani occidentali, possa radicarsi anche in villaggi rurali indiani e trasformarsi in un atto politico. Le immagini mostrano tavole consumate, sorrisi fieri, comunità che osservano e ragazze che prendono spazio, rompendo equilibri secolari.
Il premio ottenuto ai Sony World Photography Awards riconosce non solo il valore estetico e documentaristico delle fotografie, ma anche la loro capacità di raccontare un tema universale: la lotta delle donne per conquistare autonomia e rispetto. Il lavoro di Chantal Pinzi diventa così testimonianza di una trasformazione culturale che parte dal basso, capace di ispirare e di aprire uno sguardo nuovo sul ruolo dello sport come strumento sociale.