Conto corrente svuotato dopo una truffa, la banca deve risarcire la vittima? In questi casi si ha diritto al rimborso

A causa di un attacco hacker hai perso tutto ciò che avevi? Devi rivolgerti alla tua banca: ecco in quali situazioni ottieni il rimborso.

Gli attacchi hacker sono aumentati nel corso di questi anni. I cybercriminali hanno trovato modi sempre più originali per trarre in inganno gli utenti. E dato che non è semplice sfuggire a queste situazioni, bisogna fare molta attenzione alle truffe. Possono svuotare il nostro conto corrente in pochi minuti: non dobbiamo sottovalutarli. Se succede è importante chiedere supporto alla banca, così che possa risolvere la situazione.

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Sei stato truffato? Scopri se hai diritto ad un rimborso – Vcode.it

Ma anche in questo caso non è detto che succeda. Questo perché il nostro istituto bancario può addirittura rifiutarsi di aiutarci. Il rimborso può essere negato in certi casi, motivo per cui tutte le circostanze sono diverse. In quali situazioni la banca può evitare di rimborsarci se il conto corrente viene svuotato? Cerchiamo di chiarire questo discorso parlandone in maniera approfondita: non tutti ne sono a conoscenza.

Conto corrente svuotato per via di una truffa? In quali casi la banca rimborsa: fai attenzione

Se la banca ha fornito un sistema di autenticazione a doppio fattore, non è tenuta a rimborsare neanche un centesimo. Questo perché gli hacker non possono avere accesso al servizio di home banking senza i codici predisposti per la sicurezza. Solo l’utente può fornirli tramite un link ingannevole che spesso i cybercriminali utilizzano. Per l’istituto bancario è la persona ad averli comunicati nonostante non ce ne fosse bisogno. In altre parole gli ha fornito la “chiave” per accedere al conto corrente.

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Ecco in quali casi la banca rimborsa dopo una truffa – Vcode.it

Il rimborso viene garantito solo se il cliente è caduto in un errore giustificabile. Oppure se la banca non lo ha avvisato di un tentativo di prelievo. In questi casi è necessario sporgere una querela contro ignoti alla polizia postale o ai carabinieri. Poi andrà depositata una copia della querela alla banca, come anche la richiesta di rimborso. E se l’istituto bancario rifiuta la risposta è possibile seguire un’altra strada.

Prima di rivolgersi ad un Tribunale competente andrà fatto ricorso all’ABF (Arbitro Bancario e Finanziario). L’associazione decide la vicenda con un incontro telematico tra le parti e con un costo di 20 euro. In caso di mancato accordo, o se la proposta della banca è insoddisfacente, la vittima può avviare una causa rivolgendosi ad un avvocato. Questo è ciò che c’è da sapere se il conto corrente viene svuotato dopo una truffa.

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