Eurovision 2024, il brano della Spagna fa discutere: “zorra” non significa solo volpe

Non solo a Sanremo e in Italia i cantanti sono oggetto di polemiche, anche in Spagna infatti, i Nebulossa, gruppo vincitore del Festival di Benidorm, più o meno l’equivalente della kermesse della città dei fiori, sono stati aspramente criticati a causa del testo della canzone che porteranno sul palco dell’Eurovision, quest’anno in programma a Malmö, in Svezia.

Nebulossa
Il gruppo spagnolo Nebulossa | ansa – vcode.it

All’interno del pezzo infatti la parola zorra, che dà il titolo alla canzone, compare 45 volte. Il suo significato (letteralmente femmina della volpe) nel gergo comune è, per usare un eufemismo, quello di prostituta.

Il testo di Zorra

La canzone che i Nebulossa porteranno all’Eurovision, e che ha conquistato il primo posto al Festival di Benidorm lo scorso 3 febbraio, si apre così: “Zorra, zorra, zorra/ Zorra, zorra, zorra/ Ya sé que soy solo una zorra/ Que mi pasado te devora/ Ya sé que soy la oveja negra/ La incomprendida, la de piedra” (“So che sono solo una puttana/ Che il mio passato ti divora/ Che sono la pecora nera/ Quella incompresa, fatta di pietra”). Il pezzo poi prosegue: “Si salgo sola soy la zorra/ Si me divierto, la más zorra/ Si alargo y se me hace de día/ Soy más zorra todavía/ Cuando consigo lo que quiero (zorra, zorra)/ Jamás es porque lo merezco (zorra, zorra)” (“Se esco da sola, sono una puttana/ Se mi diverto, la più puttana/ Se esco e si fa giorno/ Ancora più puttana/ Quando ottengo ciò che voglio (puttana, puttana)/ Non è mai perché me lo merito (puttana, puttana)”.

Le accuse al gruppo

La parola zorra, ripetuta per ben 45 volte, ha fatto storcere il naso a molti, che accusano il duo di perpetuare stereotipi di genere. Diverse associazioni femministe hanno infatti aperto una raccolta firme per bloccare la partecipazione dei Nebulossa all’Eurovision. Tuttavia per ora, l’Ebu, l’associazione dei servizi pubblici radiotelevisivi europei che organizza Eurovision, ha dichiarato che il brano sarà ammesso. Questo nonostante il regolamento della kermesse imponga il divieto di inserire insulti o linguaggio inaccettabile nei testi delle canzoni. In Italia Cristiano Malgioglio, che in passato ha commentato la serata finale dell’Eurovision, ha criticato la canzone definendola: “Un pezzo musicalmente orrendo, al di là della provocazione non rappresenta niente. Io avrei premiato dei giovani che rappresentano la prosecuzione della migliore scuola spagnola”.

Il duo si è difeso, e ha risposto contrattaccando chi li accusava di sessismo, tramite proprio Maria Bas, la cantante del gruppo. “La canzone parla di relazioni tossiche, di maltrattamenti contro le donne” ha ammonito Bas. “Questo è un pezzo che può essere utilizzato come sfogo contro chi usa quel termine per umiliare e maltrattare, una piccola forma di terapia” continua la cantante. Ma il testo di Zorra è stato anche giudicato dal parlamento spagnolo. Per la ministra dell’Uguaglianza Ana Redondo: “La canzone è divertente, rompe gli schemi e gli stereotipi, poi piace moltissimo”. Anche il primo ministro Pedro Sànchez, parlando al canale laSexta, ha tessuto le lodi di Zorra: “Il femminismo non è solo giusto, ma può anche essere divertente, e che questo tipo di provocazione deve venire dalla cultura”.

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