Hulk Hogan si battezza a 70 anni: “Il giorno più bello della mia vita”

L’ex wrestler Hulk Hogan si è convertito al protestantesimo e a 70 anni ha ricevuto il battesimo. Ecco l’annuncio che ha scosso il web

Uno dei wrestler più famosi e importanti della storia, Hulk Hogan, si è convertito al protestantesimo, e all’età di 70 anni ha ricevuto il battesimo. Ad annunciarlo è stato lui stesso attraverso un breve filmato postato su Instagram, in cui ha dichiarato che l’abbandono all’amore e a Gesù ha reso il giorno del battesimo, avvenuto il 19 dicembre scorso nella Chiesa Battista Indian Rocks, il più bello della sua vita. L’annuncio non ha lasciato indifferenti i fan, i quali si sono lasciati andare a commenti più o meno positivi.

Il battesimo di Hulk Hogan, le reazioni del web e la carriera dell’ex wrestler

Insieme al video e alla breve didascalia in cui Hogan ha annunciato la propria conversione, The Immortal ha anche chiesto ai propri seguaci e a chiunque altro avesse visto quel post di non diffondere messaggi d’odio o giudizi di qualsiasi tipo, limitandosi a essere felici per lui. Nonostante questo, però, non sono state poche le persone che hanno commentato in modo negativo la sua scelta, criticando sia lui che la sua nuova religione. Un utente, ad esempio, ha consigliato Hogan di tornare al cattolicesimo dato che, secondo lui, il protestantesimo sarebbe una fede senza valori e con un pessimo relativismo della morale. Un altro ancora ha accusato l’ex wrestler di aver preso questa decisione solamente per cercare di “farsi perdonare” alcuni errori commessi nel passato. Insomma, l’appello è rimasto in parte inascoltato, anche se i commenti positivi, pieni di stima e d’amore sono decisamente più numerosi.

Hulk Hogan oggi
Hulk Hogan oggi | Instagram @hulkhogan – VCode.it

Ma chi è esattamente Hulk Hogan? Perché è considerato uno dei wrestler più iconici di sempre? Vediamo la sua vita e la sua carriera.

Hulk Hogan, il cui vero nome è Terrence Eugene Bollea, è una vera e propria leggenda vivente nel mondo del wrestling professionistico. Nato il 11 agosto 1953 ad Augusta, in Georgia, Hogan si distingue come uno dei wrestler più celebri e influenti di sempre. Il culmine della sua fama è indubbiamente legato alla sua esperienza nella WWE, dove nella veste di eroe americano ha affascinato bambini e adulti con le sue trionfanti performance sul ring. La sua carriera, però, lo ha visto brillare non solo nella WWE, ma anche nelle federazioni AWA, NWA, NJPW, AJPW e TNA. Esploriamo i capitoli salienti della sua carriera.

Cresciuto a Tampa, città della Florida, Hulk Hogan sviluppò un interesse per il wrestling sin da giovane. Durante gli anni ’70, iniziò a frequentare la locale “Championship Wrestling from Florida” (CWF), iniziando a guadagnare visibilità nel mondo del wrestling.

Hogan fece il suo ingresso nel wrestling nel 1977 sotto il nome di The Super Destroyer e successivamente si esibì in varie federazioni, tra cui la rinomata NWA. Qui ottenne i suoi primi titoli riconosciuti, vincendo due volte l’NWA Gulf Coast Heavyweight Championship e una volta l’NWA Southeastern Heavyweight Championship.

Il punto di svolta avvenne nel 1979, quando firmò con la World Wrestling Federation (abbreviata WWF, ora nota come WWE a seguito di una disputa legale con il World Wide Fund for Nature). Debuttò ufficialmente nella nuova federazione nel novembre dello stesso anno. Fu in quel momento che Terry Bollea divenne Hulk Hogan, un personaggio ispirato al supereroe dei fumetti Marvel Hulk e all’attore e bodybuilder Lou Ferrigno, famoso per la sua interpretazione televisiva del personaggio negli anni ’70 e ’80.

Negli anni ’80, Hulk Hogan emerse come una delle principali stelle del wrestling, grazie al suo innato carisma e alla sua imponente presenza fisica. Il suo debutto avvenne ad Allentown, dove affrontò con successo Harry Valdez, Paul Figueroa e Ben Ortiz in tre match consecutivi. Circa un mese dopo, a ridosso delle festività natalizie, ritornò sul ring al Madison Square Garden, un tempio mondiale del wrestling, sconfiggendo Ted DiBiase.

La sua crescente popolarità portò Hogan a disputare i suoi primi match titolati: i confronti con l’allora campione del mondo Bob Backlund terminarono entrambi per Count-Out, con una vittoria ciascuno. Tuttavia, la regola del Champion’s Advantage impedì il passaggio di cintura a The Immortal.

Successivamente, Hogan intraprese una faida, spesso con esiti sfavorevoli, contro un altro grande personaggio dell’epoca: André The Giant.

Nel 1982, Vincent Kennedy McMahon acquistò la World Wrestling Federation dal padre, avviando il primo passo di una visione globale senza precedenti. Decise di fare di Hulk Hogan la punta di diamante della sua compagnia.

La mossa strategica di Vince fu persuadere l’Hulkster, che nel frattempo aveva legami con AWA e NJPW, a fare ritorno nella WWE. Hogan tornò alla fine del 1983 e in pochissime settimane conquistò il titolo mondiale sconfiggendo The Iron Sheik al Madison Square Garden. Questo segnò l’inizio della Hulkamania, un fenomeno popolare coniato dal commentatore Gorilla Monsoon, che divenne fortemente legato a Terrence Bollea.

Hulk Hogan sul ring
Hulk Hogan sul ring | Instagram @hulkhogan – VCode.it

Hogan divenne il volto della WWF e fu una figura chiave nell’epoca nota come “Rock ‘n’ Wrestling Connection”, in cui il wrestling si fonde con la cultura pop, attirando l’attenzione di celebrità come Mr. T, Cyndi Lauper e Muhammad Ali. Questo periodo culminò con la creazione di WrestleMania, un evento concepito dalla mente di Vince McMahon. La prima edizione si svolse il 31 marzo 1985, con Hogan e Mr. T che sconfissero Roddy Piper e Paul Orndorff in un tag team match che chiuse lo show.

Il primo periodo da campione di Hogan durò 1476 giorni con 175 difese contro 37 avversari diversi nei quattro anni (dal 23 gennaio 1985 al 5 febbraio 1988). Le difese successive a WrestleMania sono degne di nota. Nella seconda edizione, Hogan sconfisse King Kong Bundy in uno Steel Cage Match. L’anno successivo, a WrestleMania 3, si riaffrontarono Hogan e André The Giant; questa volta, il campione trionfò con un epico Body Slam e un Leg Drop, creando uno dei momenti più memorabili degli anni d’oro della WWE.

Il celebre dominio da campione di Hulk Hogan giunse alla sua fine il 5 febbraio 1988, di fronte a una platea di 33 milioni di spettatori in un match al Main Event contro André the Giant. La controversa contesa fu notevolmente influenzata da “The Million Dollar Man” Ted DiBiase, che (nella trama) corruppe l’arbitro dell’incontro, Dave Hebner, per favorire la vittoria del gigante. André eseguì un Belly to Belly Suplex sul suo avversario e, nonostante la spalla di Hogan fosse sollevata, l’arbitro conteggiò fino a tre, facendo emergere non poche polemiche.

Dopo altri e incredibili successi, come la doppia vittoria nel Royal Rumble nel 1990 e nel 1991, Hogan arrivò in WCW (World Championship Wrestling), la competizione rivale della WWE, anche se ormai la sua popolarità era in netto calo. Nonostante questo vinse diversi trofei, ma dopo 18 mesi finì la sua difesa del titolo e raccolse un’altra sconfitta contro il suo acerrimo rivale The Giant. Da questo momento il suo rapporto con il mondo del wrestling iniziò a incrinarsi e, nonostante la vittoria mondiale del 1999, il punto più critico venne raggiunto appena un anno dopo.

Hulk Hogan si scontrò con Jeff Jarrett per il WCW World Championship. The Immortal desiderava ottenere il titolo, ma disaccordi creativi portarono a una scena notevole, tuttavia, già vista nella compagnia di Ted Turner: Double J si fece schienare intenzionalmente da Hogan, che diventò il nuovo campione mondiale.

Poco dopo la fine dell’incontro, Vince Russo fece la sua comparsa nel ring spiegando le motivazioni di queste azioni. Invalidò la vittoria dell’Hulkster, programmò un nuovo main event titolato per la serata e annunciò che Hogan non avrebbe più fatto parte della federazione.

In modo repentino e poco dignitoso si concluse la storia d’amore tra Hulk Hogan e la WCW, un capitolo cruciale nella carriera dell’Hulkster.

Dopo un ritorno con qualche acuto, ma non memorabile, in WWE, nel 2012 il wrestler decise di ritirarsi definitivamente dal ring.

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