RaiPlay aggiorna il proprio catalogo anche questa settimana e lo fa con tre titoli che meritano attenzione, ognuno a suo modo rappresentativo di un diverso approccio alla narrazione cinematografica. La piattaforma streaming gratuita della Rai continua a proporre contenuti variegati, e tra le novità più recenti emergono tre film che coprono un ampio spettro emotivo e stilistico: In the Mood for Love, Il Piccolo Diavolo e Il Colibrì. Tre opere distanti per stile, tema e origine, ma unite da una qualità narrativa che le rende degne di visione o riscoperta.
In the Mood for Love: poesia visiva e silenzi carichi di emozione
Tra le nuove aggiunte spicca In the Mood for Love, film del 2000 diretto da Wong Kar-wai, considerato uno dei più grandi capolavori del cinema contemporaneo. Ambientato nella Hong Kong degli anni Sessanta, racconta la delicata relazione tra due vicini di casa, entrambi intrappolati in matrimoni insoddisfacenti. I due protagonisti scoprono che i rispettivi coniugi hanno una relazione extraconiugale tra loro, e in un gioco di sguardi, silenzi e piccoli gesti, si avvicinano, senza mai cedere davvero alla passione.
Il film è celebre per la sua regia elegante, i movimenti di macchina lenti e avvolgenti, la colonna sonora malinconica e l’uso iconico del rallenty. Ogni inquadratura sembra una tela dipinta, ogni battuta di dialogo pesa quanto una confessione. L’interpretazione di Tony Leung e Maggie Cheung regala ulteriore profondità a un racconto che parla di desiderio, rinuncia, attesa.
In the Mood for Love non è solo una storia d’amore: è un’esperienza sensoriale, un ritratto sofisticato dell’intimità e della nostalgia. Averlo disponibile in streaming gratuito su RaiPlay è un’occasione rara, soprattutto per chi non ha ancora avuto modo di avvicinarsi alla filmografia del regista cinese.
Il Piccolo Diavolo e Il Colibrì: due modi opposti di raccontare il dolore e l’assurdo
Sul fronte italiano, RaiPlay propone due film che, pur diversissimi per tono e linguaggio, affrontano il tema del disagio umano e del rapporto con l’altro. Il primo è Il Piccolo Diavolo, film del 1988 diretto e interpretato da Roberto Benigni, in cui l’attore toscano dà corpo a Giuditta, uno spirito demoniaco esorcizzato da un prete, interpretato da Walter Matthau. Da quel momento, la creatura decide di non andarsene e di tormentare il sacerdote in modo bizzarro e surreale.

Benigni, in una delle sue prove più libere e irriverenti, mette in scena una commedia grottesca che gioca con i cliché religiosi e l’assurdo, senza rinunciare a momenti di autentica tenerezza. Il film è figlio di un’epoca in cui il comico poteva ancora permettersi di esplorare temi scottanti senza incappare in filtri morali o censure preventive. Per chi ama il Benigni delle origini, quello meno istituzionale e più anarchico, Il Piccolo Diavolo è una tappa obbligata.
A chi cerca invece un racconto intimo, scandito da dolore, amore e memoria, RaiPlay propone Il Colibrì, diretto da Francesca Archibugi e tratto dal romanzo di Sandro Veronesi. Il protagonista, Marco Carrera, è interpretato da Pierfrancesco Favino, e la sua storia si muove tra passato e presente attraverso flashback e scene della quotidianità.
Il film attraversa l’intera vita di un uomo segnato da traumi e perdite, ma sempre sospeso in uno stato di resistenza emotiva, proprio come il colibrì del titolo. Una vita vissuta a trattenere il dolore, a gestire i legami, a non cadere nel baratro. Il tono è malinconico ma mai patetico, e il cast, che comprende anche Nanni Moretti, Kasia Smutniak e Bérénice Bejo, contribuisce a dare spessore a una narrazione che punta al cuore dello spettatore.