Covid e le sue pericolose varianti, influenza suina e non solo. Come convivere con i virus in circolazione là fuori, i consigli del virologo.
Esiste un prima pandemia da Coronavirus e un dopo. Passato lo spavento, capito come comportarsi e recepiti gli atteggiamenti (non di paura ma di semplice attitudine) da attuare, siamo da tempo, ormai, nella fase della convivenza con i virus. E sappiamo già come si affronta tutto questo.
![Influenza suina](https://www.vcode.it/wp-content/uploads/2024/01/influenza-suina-vcode.it-20240124.jpg)
Già, perché adesso il Covid così come lo abbiamo conosciuto ha subito delle mutazioni, trasformandosi in varianti comunque da tenere in considerazione, nonostante l’abitudine a certi comportamenti e atteggiamenti ci ha portato alla conoscenza.
La variante JN.1 di Sars-CoV-2 è ormai dominante negli Stati Uniti, è arrivata a rappresentare fino a circa l’85,7% dei casi di Covid rilevati negli USA. Niente panico, proprio dagli ospedali statunitensi è arrivata una sorta di sentenza, non è più grave di quello che abbiamo passato dal 2020 al 2022.
La miglior prevenzione per l’influenza suina e non solo: adesso siamo preparati ad affrontarla
Un po’ come l’influenza suina, i sintomi sono quelli influenzali ma comporta delle conseguenze pericolose all’apparato respiratorio. I primi casi sono stati associati ad esposizione e contatti ravvicinati tra maiali e uomo. Attenzione, però, il modo di affrontare questo virus deve essere lo stesso di sempre: documentazione e niente panico.
![prevenzione influenza suina](https://www.vcode.it/wp-content/uploads/2024/01/vaccino-vcode.it-20240124.jpg)
“I maiali sono innocenti, nonostante il nome c’entra ben poco con i suini”. Ecco un importante punto di partenza del noto virologo Pregliasco, che demonizza la paura e circoscrive il problema. “Certo che può essere pericolosa – spiega – ma per chi ha più di settanta anni – si tratta di un normale virus, che si trasmette da uomo a uomo”.
Più tosse e meno febbre in questo caso, problemi all’apparato gastrointestinale. Una volta circoscritto il problema, ecco i consigli generali, perché tutti questi virus, quest’anno più diffusi che mai, con oltre un milione di casi devono essere affrontati con la serenità di sempre, a prima dello scoppio della pandemia da Coronavirus, ma con un’esperienza allargata da ciò che abbiamo vissuto.
“La miglior prevenzione resta sempre il vaccino – rimarca Fabrizio Pregliasco – i fragili e gli anziani devono farlo per forza”. Con un nota bene con cui abbiamo già avuto a che fare subito dopo il lockdown: il vaccino non serve a evitare il contagio, bensì ad ammalarsi (nel caso) in maniera più lieve. Per il resto i consigli del virologo sono di facile comprendonio: niente cambi repentini di temperature, cercare il giusto equilibrio a livello di ore, per quanto sia possibile, per stare in un posto dove fa caldissimo o freddissimo, lavarsi le mani e in posti super affollati usare le mascherine.